Risonanza magnetica e claustrofobia – Informazioni
perchè scegliere ggr radiologica vita?
Perchè sceglierci? Ecco alcune informazioni sulla risonanza magnetica.
Da oltre venti anni il centro polispecialistico di Riano Ggr radiologica vita si prende cura della salute degli utenti mettendo a loro disposizione serietà, esperienza e qualità, utilizzando apparecchiature diagnostiche e terapeutiche di ultimissima generazione.
Grazie alla collaborazione con Mindray, uno dei principali fornitori di soluzioni e dispositivi medici a livello mondiale, è nato il progetto esclusivo di installare a Riano una risonanza magnetica aperta (RM) di ultima generazione “MagSense 360”. Tale apparecchiatura è prima al mondo della sua categoria perchè utilizza la tecnologia Inscan (i tecnici effettuano l’esame direttamente all’interno della stanza rimanendo vicino al paziente qualora sia strettamente necessario come nel caso di attacchi d’ansia) e per l’alta qualità delle immagini prodotte.
Domande frequenti
raccolta di domande sulla nostra risonanza magnetica
La Risonanza Magnetica impiega radiazioni ionizzanti?
La Risonanza magnetica è un esame che non impiega radiazioni ionizzanti: si è sottoposti a un campo magnetico e ad onde di radiofrequenza che, interagendo con il corpo in maniera del tutto indolore per il paziente, fornisce immagini radiologiche. Non prevedendo l’utilizzo di radiazioni ionizzanti la RM può essere ripetuta anche ad intervalli di tempo ravvicinati senza rischio di danni biologici e viene quindi preferita alla TAC nei casi in cui si rende utile evitarne l’esposizione come le donne in gravidanza e bambini.
Quali sono i campi di applicazione della Risonanza Magnetica?
La RM è utile per esplorare diverse zone, organi e distretti del nostro organismo. Consente di ottenere immagini dettagliate del cervello, ma anche della colonna vertebrale, ed è quindi utilizzata in ambito ortopedico, traumatologico, cardiologico, gastrointestinale e oncologico. Risulta estremamente utile sia per il riconoscimento di patologie degenerative o infiammatorie che interessano il sistema nervoso centrale e/o periferico sia per l’identificazione di eventuali ernie discali. E’ inoltre una metodica di imaging affidabile per lo studio dei tessuti molli, legamenti, menischi, tendini, cartilagini, fratture che possono non vedersi ad una prima radiografia, l’analisi dei dischi intervertebrali ed ernie.
Ci sono controindicazioni all’esecuzione di una risonanza magnetica?
La RM è controindicata nei portatori di pace-maker cardiaco e di neurostimolatori perché tali dispositivi possono essere alterati dal campo magnetico generato dalla macchina. Altra controindicazione è rappresentata dalla presenza di materiale ferromagnetico nel corpo del paziente, soprattutto se di grandi dimensioni (es. protesi articolari), se localizzato in sedi critiche (es. clips o stent vascolari, valvole cardiache metalliche, protesi del cristallino, schegge metalliche in prossimità o nel contesto di organi vitali, etc). In genere i materiali utilizzati in ambito chirurgico o interventistico dalla metà degli anni 90’ in poi sono RM-compatibili (es: i portatori di protesi o mezzi di sintesi in titanio possono sottoporsi all’esame senza correre rischi). Nel caso di interventi eseguiti in periodi antecedenti è necessario prendere contatto con il centro dove si è svolto l’intervento per accertarsi della compatibilità dei materiali utilizzati.
Come si svolge l’esame?
Dopo il colloquio con il tecnico radiologo il paziente viene accompagnato nella stanza del magnete e viene fatto stendere sul lettino. Per lo studio di alcuni distretti corporei sono richieste bobine di superficie allo scopo di migliorare la qualità dell’immagine; queste vengono appoggiate sul corpo del paziente e non determinano alcun disturbo. Per lo studio del cranio viene utilizzato, allo stesso scopo, un apposito casco. Il lettino viene fatto scivolare al centro del magnete a seconda del distretto corporeo che si intende studiare. La durata dell’esame è estremamente variabile, sia in rapporto al quesito diagnostico che alla capacità del paziente di mantenere la posizione iniziale; varia in genere tra i 15 ed i 45 minuti. In caso di bisogno il paziente può comunicare con il personale tecnico per tutta la durata dell’esame grazie alla presenza di microfoni; inoltre può attivare un allarme ed interrompere l’esame in qualsiasi momento. L’utilizzo del magnete aperto infatti la fa risultare particolarmente indicata in caso di pazienti claustrofobici, in sovrappeso o bambini. La visione completa dell’ambiente circostante riduce notevolmente il livello d’ansia generato dalla sensazione che spesso si prova nell’eseguire l’esame in macchinari ‘chiusi’ tradizionali.
L’esame di risonanza magnetica aperto può essere effettuato in regime di convenzione con il Sistema sanitario nazionale?
A causa dei sostanziosi tagli che la regione ha attuato nell’ambito della sanità, la politica del centro è quella di permettere a tutti di effettuare esami diagnostici di risonanza magnetica in tempi estremamente brevi e, seppur non in regime di convenzione con il sistema sanitario nazionale, a prezzi estremamente agevolati.
Per maggiori informazioni e per prenotazioni